L’applicazione di uno strato isolante termico nelle intercapedini delle
pareti esterne è la tecnica più diffusa nelle costruzioni degli ultimi
decenni, soprattutto in quelle ad ossatura portante in cemento armato e
doppio tamponamento in mattoni forati.
L’intercapedine può essere riempita completamente,
oppure può essere mantenuta anche con una lama d’aria, che
eventualmente può essere ventilata.
L’isolante termico è apparentemente ben protetto; in
realtà il paramento esterno, specialmente nelle costruzioni ad ossatura
portante, crea spesso problemi di infiltrazione d’acqua.
L’impiego di EPS, polistirene o polistirolo espanso
come isolante termico, dato il suo carattere non idrofilo, è quello che
crea meno preoccupazioni per il controllo di queste infiltrazioni, come
pure delle eventuali condense di origine interna.
Molto pratiche sono le lastre ad altezza di piano,
attentate sui lati lunghi, la cui posa è particolarmente celere.
Generalmente l’applicazione si effettua sulla superficie interna del
paramento esterno.
L’ancoraggio reciproco dei due paramenti non va
effettuato con attraversamenti di mattoni, ma con tiranti in acciaio
inox da 3-4 mm di diametro. Negli edifici esistenti questo tipo di
isolamento termico può essere realizzato insufflando nell’intercapedine
perle sciolte di EPS, polistirene o polistirolo espanso, oppure
l’intercapedine può essere espressamente realizzata innalzando un
parametro interno dopo l’applicazione dell’EPS, polistirene o
polistirolo espanso alla parete; ciò comporta ovviamente una certa
riduzione dello spazio interno.
Nelle costruzioni a struttura portante indipendente, l’isolamento
termico limitato all’intercapedine del tamponamento, lascia non isolati
pilastri e corree interpiano, con la formazione conseguente di numerosi
e importanti ponti termici, che a loro volta provocano all’interno
condense, muffe, macchie e altri degradi.
La caratteristica dell’ EPS, polistirene o polistirolo espanso di
essere rigido, di forma ben definita e, se necessario, facilmente
riducibile alle dimensioni volute, lo rende il coibente più pratico per
realizzare questo tipo di isolamento termico. Attenzione va posta anche
ai collegamenti fra i paramenti e lo scheletro, per controllarne i
movimenti relativi.
Nelle costruzioni minori è peraltro raccomandabile prendere in
considerazione il sistema a paramento interno portante, che non
presenta questi problemi.
Nell’isolamento termico in intercapedine è sempre opportuno
verificare il comportamento igrometrico mediante il diagramma di
Glaser, pe evitare la formazione di condense nel paramento esterno; se
è necessario, occorre inserire una barriera vapore fra paramento
interno e EPS, polistirene o polistirolo espanso.
Anche molti componenti di parete della fabbricazione pesante
presentano isolamenti in intercapedine. Si tratta di elementi in
cemento armato di grandi dimensioni, all’interno dei quali si trova la
lastra di EPS, con la duplice funzione di alleggerimento e
coibentazione; quest’ultima funzione richiede particolari accorgimenti
per evitare i ponti termici.
Si possono assimilare a componenti con isolamento in intercapedine
anche i pannelli sandwich impiegati come tamponamento nei sistemi di
fabbricazione leggera; essi sono formati da una lastra di EPS,
polistirene o polistirolo espanso rivestita su entrambe le facce con
lastre di materiali diversi, ad essa incollati.
Poiché in questo caso l’ EPS, polistirene o polistirolo espanso
determina il comportamento meccanico del manufatto, è necessario
impiegare i tipi di massa volumica maggiore.
Le lastre di EPS, polistirene o polistirolo espanso invece non sono
collaboranti nelle costruzioni metalliche con pareti in lamiera
grecata, fra le quali viene inserito l’ EPS, polistirene o polistirolo
espanso, che può essere quindi di massa volumica inferiore.
I tipi RF sono, come sempre, da preferire. Per completezza si
possono ricordare, fra i componenti con isolamento termico in
intercapedine, anche i blocchi cavi con isolanti inseriti.
In alcuni tipi le lastre di EPS, polistirene o polistirolo espanso
devono essere inserite all’atto della posa, mentre altri tipi portano
le lastre coibenti già inserite.