Isolamento Termico
Il soddisfacente risultato di un’applicazione di isolamento termico dipende, oltre che dalla scelta del materiale coibente, anche dal suo corretto dimensionamento e piùin generale dalla considerazione di tutti quei fattori che influenzano la risposta dell’edificio alle sollecitazioni termiche e igrometriche, a fronte delle quali le teorie della fisica delle costruzioni indicano per quali vie ottenere il voluto benessere abitativo,congiunto ad un’accettabile affidabilità, sicurezza ed economicità dell’ applicazione.
Per il buon successo di un’ applicazione occorre infine osservare ( ed è l’aspetto più spesso trascurato e maggior fonte di patologie edilizie ), la corretta esecuzione di particolari costruttivi peculiari di ciascuna classe di applicazioni.
Questa pagina fornisce un panorama generale delle applicazioni del polistirene espanso in edilizia.
Classificazione delle applicazioni e criteri di scelta
Si può affermare che, con una opportuna scelta del tipo, tutte le esigenze di isolamento termico nelle costruzioni possono esere soddisfatte dall’ EPS.
Per orientarsi in modo corretto è opportuno partire da una classificazione delle applicazioni e delle prestazioni che in ciascuna di esse sono richieste all’ isolante.
Tale classificazione è stata fatta in campo internazionale con il documento ISO ” Properties of thermal insulating products for buildings according to their application ” e ad essa conviene fare riferimento, anche perchè è già stata presa come base per le normative, nazionali ed europee, in corso di formazione.
Il documento ISO considera 29 applicazioni diverse e 24 caratteristiche del materiale isolante, indicando, per ciascuna applicazione, quali caratteristiche sono da ritenere importanti, 9 fra esse, come si può rilevare dalla tabella, sono importanti per tutte le applicazioni.
I livelli di queste caratteristiche non sono precisati, in quanto dipendono anche dalle caratteristiche del componente o struttura di cui l’isolante fa parte, dalle condizioni di esercizio ( carichi, ambiente, ecc. ) e dalle regolamentazioni che caso per caso devono essere rispettate ( per esempio prevenzione incendi ).
Per quanto riguarda il polistirene espanso, in sede di Comitato Europeo di Normazione, nel quadro della normativa sui materiali isolanti per edilizia, che dovràconsentire la libera circolazione anche di questi materiali all’interno della Comunità, sono già emersi orientamenti tendenti a stabilire la corrispondenza fra le applicazioni classificate e i tipi di EPS.
Secondo le raccomandazioni Poliart, è consigliabile che i tipi scelti siano sempre RF cioè a ritardata propagazione di fiamma. Per quanto riguarda le condizioni di esercizio da tenere presenti nella scelta, oltre quelle riguardanti i carichi che in certe appliczioni vengono trasmessi all’ isolante, è importante considerare le condizioni di esposizione della parete o copertura e il modo in cui esse, nel loro complesso, rispondono alle sollecitazioni igrotermiche, alla pioggia battente, ecc.
Il Polistirene – Polistirolo Espanso: un materiale versatile
La sintetica rassegna delle applicazioni dell’ EPS, polistirene o polistirolo espanso nell’isolamento termico degli edifici, condotta seguendo la classificazione ISO, dimostra che con questo materiale è possibile soddisfare praticamente tutte le esigenze di coibentazione; sono state trascurate infatti soltanto poche voci, che trovano raro riscontro nella pratica costruttiva italiana, ma che potrebbero essere ugualmente coperti con i vari tipi di EPS, polistirene o polistirolo espanso.
La versatilità dell’ EPS, polistirene o polistirolo espanso è tuttavia ancora maggiore, se si considerano le possibilità offerte dagli accoppiamenti con vari altri materiali e quelle che derivano dalle forme più diverse che gli possono essere conferite per stampaggio, sia con processi discontinui, che danno luogo a manufatti limitati nelle tre dimensioni, sia con processi continui, che producono manufatti con una dimensione illimitata.
Alcuni di questi manufatti, stampati o accoppiati, sono già stati ricordati nel testo; la menzione, qui nel seguito, di alcuni altri manufatti e di lacune applicazioni meno convenzionali dell’ EPS, polistirene o polistirolo espanso, hanno soprattutto l’intento di mettere ancor più in luce la versatilità del materiale e stimolare a pensare ancora altre applicazioni.
Casseri a perdere. Sono prodotti per stampaggio come elementi di piccole dimensioni, sovrapponibili ad incastro o prodotti in continuo in dimensioni di piano; questi ultimi servono sia per parete che per solai. Le cavità interne vengono riempite con cemento armato, che forma così la struttura portante, mentre le superfici sono finite come nell’isolamento a cappotto.
Cassonetti per avvolgibili. Costituiscono una delle soluzioni preferite per isolare un componente che altrimenti costituirebbe uno dei ponti termici più difficili da eliminare.
Lastre con armatura incorporata. Le lastre di EPS, polistirene o polistirolo espanso presentano sulle due facce due armature di rete elettrosaldata, collegate fra loro attraverso l’isolante. Applicando un opportuno spessore di malta sulle armature, si ottiene un sandwich isolante e portante.
Isolamento sottotegole. Elementi stampati inseriti fra struttura portante e copertura, sono disponibili per marsigliesi, coppi, lastre ondulate, ecc. Con la loro sagomatura forniscono il loro fissaggio alla struttura e quello della copertura a loro stessi, senza bisogno di altri componenti.
Tetti giardino. Sono assimilabili al tetto rovescio, ma i pannelli di EPS, polistirene o polistirolo espanso sono fatti in modo da favorire, con la forma della faccia inferiore, il deflusso dell’eccesso di acqua meteorica, mentre la faccia superiore forma delle cavità, che costituiscono una riserva d’acqua.
Condotte d’aria. Si ottengono per stampaggio, oppure con lastre di EPS, polistirene o polistirolo espanso di 2 cm di spessore, unite da speciali nastri adesivi in alluminio. Si realizzano così facilmente le più diverse canalizzazioni d’aria per gli impianti di condizionamento.
Coppelle per impiantistica. Sono indicate soprattutto per tubazioni per acqua ed altri liquidi freddi, per evitare sia dispersioni di calore che fenomeni di condensa estiva; sono quindi particolarmente adatte per l’impiego in ambienti umidi.
Sottofondi stradali. Nelle zone paludose o soggette a gelo/disgelo il terreno non sopporta il peso dei rilevati stradali correnti e sprofonda. Hanno risolto molto bene il problema i sottofondi costituiti da blocchi di EPS, polistirene o polistirolo espanso ( generalmente da 20 Kg/m³).
Drenaggi. Le perle di EPS, polistirene o polistirolo espanso, anziché sinterizzate, vengono conglomerati con appositi collanti, in modo da lasciare interstizi comunicanti; queste lastre costituiscono un ottimo sistema di drenaggio; p.es., una combinazione con gli opportuni strati di impermeabilizzazione e di filtrazione, per allontanare l’acqua dalle fondazioni delle costruzioni.
Sostegni per vasche da bagno. Sono manufatti stampati in EPS, polistirene o polistirolo espanso di forma idonea a contenere l’apparecchio sanitario cui sono destinati. Oltre l’azione meccanica di supporto, assolvono anche quella di limitare le dispersioni termiche dell’acqua contenuta nella vasca.
Cubiere per provini di calcestruzzo. Si tratta di piccole casseforme a perdere, ottenute per stampaggio.Risultano molto pratiche, per la regolarità di stagionatura e la facilità di trasporto, per la confezione dei provini per il controllo del calcestruzzo.
Perle sciolte. Possono essere insufflate in intercapedini esistenti, eventualmente con l’aggiunta di un collante, per evitare la loro fuoriuscita da eventuali aperture.
Modelli architettonici. Per la facile lavorabilità, l’ EPS, polistirene o polistirolo espanso, preferibilmente delle masse volumiche superiori, si presta in modo particolare all’esecuzione di modelli di edifici, quartieri, ecc. Il taglio si esegue con attrezzi portatili a filo caldo; vi sono poi collanti per l’assemblaggio e adatte vernici di finitura.
Malte leggere. Impasti per caldane e intonaci in cui gli inerti sono in tutto o in parte sostituiti da perle sciolte di EPS, polistirene o polistirolo espanso. Rispetto alle malte normali si ha una certa riduzione della resistenza meccanica, ma una maggiore leggerezza e un aumento della resistenza termica.
Mattoni alveolari. Le perle sciolte di EPS, polistirene o polistirolo espanso costituiscono tanti piccoli casseri a perdere in un impasto con argilla; il laterizio che ne risulta dopo la cottura presente degli alveoli in corrispondenza delle perle che si sono volatilizzate; questo laterizio risulta più leggero e meno conduttore dei laterizi normali, ma né conserva buona parte delle caratteristiche meccaniche.