Ambiente e polistirene espanso
Poliart EPS polistirolo: la tecnologia rappresenta una risorsa per l' ambiente
La scienza aiuta l'uomo a conoscere il mondo e le sue leggi. La tecnica è versante applicativo di questa conoscenza, che dalla comprensione dei segreti naturali trae spunto per esaltarne le qualità a beneficio di tutti.
Se e finché questo rapporto tra l'uomo e la natura si mantiene equilibrato e corretto (a misura d'uomo), l'ambiente non potrà che trarre vantaggio dal contributo della tecnologia.
Impatto ambientale e produzione di imballi in polistirolo
Le accurate analisi sulla durata del polistirolo hanno dimostrato che l'EPS si può utilizzare per imballare molti prodotti e che a livello ambientale è molto più sicuro di altri materiali. Se pensiamo alla differenza che esiste già durante la sua produzione, possiamo affermare che il polistirene ha un impatto ambientale nettamente inferiore se paragonato ad es ai prodotti in cartone. Basti pensare alla diversità in senso di inquinamento atmosferico, energia impiegata, inquinamento delle acque e riscaldamento globale.
Infine l'uso del polistirolo per proteggere merci fragili o delicate riduce il rischio di danni e quindi risparmio energetico nel produrre nuovamente l'oggetto e dal punto di vista peso sicuramente un vantaggio assoluto.
Possiamo riassumere queste possibilità in: Riduzione, Riutilizzo, Recupero e Riciclaggio.
La discarica viene considerata come l'ultima risorsa per lo smaltimento.
Riduzione: ovvero la riduzione dell'uso di risorse naturali intesa come alleggerimento dei prodotti ed impiego minore di energia necessaria durante la produzione.
Riutilizzo: possibilità di usare nuovamente imballi in EPS anche di forma diversificata.
Riciclaggio: rielaborazione in un processo produttivo dei materiali di scarto allo scopo originale o per altri scopi ma ad esclusione del recupero energetico.
Recupero: si tratta di recupero del potere calorifero che racchiude il polistirolo, il tutto attraverso l'incenerimento.
Discarica: l'ultima possibilità accettabile poichè rappresenta una mancata opportunità per recuperare risorse di valore. Qualora il materiale vada in discarica, l'EPS rimane inerte, è atossico, è inodore e assolutamente non biodegradabile; non contribuisce quindi all'inquinamento di acqua freatica o alle emissioni atmosferiche.
Studi di recente pubblicazione eseguiti su 500 operatori esposti per motivi di lavoro allo stirene per un periodo di 45 anni non hanno rilevato alcuna correlazione fra questo materiale e l'insorgenza di patologie cancerose.
Le autorità governative europee e americane hanno stabilito che lo stirene non ha i requisiti per essere classificato "sostanza cancerogena", e infatti esso non compare nell'elenco della direttiva CEE sulle sostanze pericolose (Dangerous Substances Directive).
Risparimo energetico
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