Anche l’isolamento termico prevede una classificazione per “classi”, come per gli elettrodomestici.
Sappiamo che gli elettrodomestici appartenenti alla classe A sono quelli che ci fanno risparmiare energia elettrica e che inquinano di meno.
Potremo così scegliere una casa di classe A o B, infatti il suo prezzo dipenderà anche da questo fattore.
Se la casa risponde a criteri di progettazione “efficienti” avrà un altro costo (dal 5% al 15% in più) e quindi può avere senso spendere di più considerando che ci sarà un risparmio futuro nell’utilizzo dei vari sistemi di climatizzazione.
E’ ovvio che i materiali impiegati per l’isolamento termico, per infissi ed impianti hanno un ruolo fondamentale per determinare la classe dei consumi.
E’ possibile considerare che:
– una casa di classe C consuma il 30% in meno di una casa convenzionale (classe D o F)
– una casa di classe B consuma il 50% in meno - una casa di classe A consuma il 70% in meno
– una casa di classe A+ ha un consumo energetico bassissimo, cioè l’85% rispetto ad una convenzionale .
Se consideriamo una casa convenzionale di 100 mq (corrispondente alla classe F) consuma circa 1600 lt di gas annuo. Al contrario, una casa in classe A consuma 300 lt di gas annuo.
La domanda sorge sicuramente spontanea: “ come può una casa appartenere alla classe A?”
A questo punto dobbiamo fare una distinzione tra sistemi attivi e passivi.
Vi sono costruzioni recenti che stabiliscono rapporti virtuosi con l’ambiente, ciò significa che al momento della progettazione sono state pensate e integrate tecnologie idonee a questo servizio.
Le case “passive” dispongono per esempio, di sistemi che sfruttano e regolano la circolazione dell’aria calda in inverno e fredda in estate, costruite con materiali (EPS, polistirolo, polistirene espanso) che permettono di far passare o trattenere calore ( es. il cappotto termico), infine prevedono sistemi frangisole o superfici riflettenti.
Realizzare una casa con questi criteri richiede di rispettare i limiti restrittivi in fase di realizzazione e progettazione come:
– ridotta dispersione di calore attraverso i materiali con cui è costruita in funzione del clima;
– eliminazione di ponti termici;
– resistenza all’aria della struttura edilizia ;
– finestre con doppi vetri e sistemi di tenuta stagna con elevato grado di trasmissione della radiazione solare, per avere anche in inverno, un ottimo guadagno termico;
– riduzione delle dispersioni termiche per produzione e distribuzione di acqua calda;
– utilizzo attento della corrente elettrica .
Dunque le strutture passive sono caratterizzate da una struttura fortemente isolante e priva di ponti termici ( ovvero senza interruzioni di isolamento ), dotate di un sistema di areazione controllata, di ampie finestre o vetrate rivolte a sud, sfruttano in modo passivo la sorgente solare attraverso sistemi tecnici come pannelli solari.
Per quanto riguarda le agevolazioni e contributi per l’isolamento termico, consideriamo che le spese per una ristrutturazione in edilizia sono deducibili dalle imposte per il 36% da ripartire in 10 anni.
L’iva è scontata al 10%, la detrazione dalle tasse si eleva al 55% se l’isolamento garantisce trasmittanza termica maggiore a quella prevista dalla legge.
Per fruire della detrazione, è necessario osservare alcuni adempimenti per i quali si rimanda alla circolare dell’ Agenzia delle entrate del 31/05/2007 n. 36 .