Inquinamento atmosferico, cause e conseguenze.
L’inquinamento dell’ambiente esterno è ormai oggetto permanente di preoccupazione generale, sia per quanto riguarda i suoi aspetti contingenti, ormai costantemente seguiti, specialmente nei grossi agglomerati urbani, dove essi si fanno maggiormente sentire, sia per le conseguenze a lungo termine, oggetto di vivaci discussioni in tutto il mondo, dalle quali emergono con sempre maggiore frequenza previsioni catastrofiche, che non possono non richiamarci alle nostre responsabilità verso le generazioni future.
Non c’è dubbio comunque che, anche se per il lungo termine si sommano agli effetti delle attività umane le lente modificazioni naturali (finora ben poco comprese) del clima del nostro pianeta, tuttavia per l’immediato sono le nostre attività a influire negativamente sulla qualità dell’ambiente e i responsabili principali, specialmente per l’aria, sono i processi di combustione, che da alcuni decenni noi attuiamo in una misura di vari ordini di grandezza superiore ai passati secoli e millenni.
La disponibilità di combustibili fossili a basso costo ha favorito lo sviluppo senza precedenti di industrie, trasporti e benessere abitativo, ma ha avuto e avrà pesanti conseguenze, i cui costi solo in parte sono già emergenti.
L’inquinamento dell’aria, specialmente nei grandi agglomerati, provoca danni alla salute, non facilmente quantizzabili, ma certamente imponenti, se si pensa al valore delle giornate lavorative perse4, al costo delle cure mediche, senza trascurare quanto vale la riduzione della qualità della vita che ne consegue.
A ciò si devono aggiungere gli effetti inquinanti di acqua e suolo da parte delle piogge acide su foreste, zone agricole, ecosistemi marini e lacustri, monumenti, ecc. per non parlare di quelli a lungo termine, come l’effetto serra, il buco dell’ozono e le conseguenze, cui l’umanità sembra non pensare troppo, dell’allegro sfruttamento di risorse non rinnovabili, quindi sempre più care e contese, come mostrano le ricorrenti crisi mondiali che partono dalle zone petrolifere.
Per quanto attiene al campo di interesse della Poliart, è da rilevare che dei tre grandi settori responsabili dell’impiego dei combustibili, al benessere abitativo deve essere imputato almeno un quarto del loro consumo e quindi ogni intervento inteso a ridurlo è contributo apprezzabile alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e ambientale in genere.
Che l’inquinamento atmosferico in particolare sia strettamente legato al consumo di combustibili per il riscaldamento degli edifici, è facilmente deducibile, osservando l’andamento stagionale di uno dei componenti principale, e certamente il più seguito, dell’inquinamento atmosferico, cioè l’anidride solforosa ( SO).