L’isolamento termico dei solai non abitabili è uno degli interventi
sull’esistente più facili e più convenienti come rapporto fra costo e
prestazione, specialmente nelle costruzioni basse, in cui una frazione
considerevole di calore interno si disperde attraverso il solaio sopra
l’ultimo piano. L’ EPS, polistirene o polistirolo espanso, generalmente
di 20 Kg/m³, viene semplicemente posto sul solaio; se questo ha una
scarsa tenuta d’aria, è bene usare lastre a contorno battentato o in
doppio strato a giunti sfalsati, sempre ben accostate.
Nelle zone di passaggio l’ EPS, polistirene o polistirolo espanso sarà
protetto con lastre di compensato o truciolare di adeguato spessore,
eventualmente fissate a listelli di legno inseriti fra le lastre di
EPS, polistirene o polistirolo espanso e dello stesso spessore.
In molti altri casi può essere necessario isolare un pavimento: quando
questo è su terreno o su locali non riscaldati in modo autonomo o con
contabilizzazione separata dei consumi di calore.
L’ EPS,
polistirene o polistirolo espanso è posato su un foglio di polietilene
steso sulla soletta, coperto con un foglio dello stesso materiale, su
cui viene gettato il massetto di ripartizione; su cui viene infine
posata la finitura calpestabile.
Se al posto dell’ EPS,
polistirene o polistirolo espanso( o in aggiunta, se l’isolamento
termico richiesto è elevato) si stende uno strato di speciale di EPS,
polistirene o polistirolo espanso elasticizzato (spessore 20-40 mm ),
il pavimento avrà anche un ottimo isolamento al calpestio; occorre però
che non vi sia contatto diretto fra il massetto di ripartizione e le
pareti; ciò si realizza interponendo fra il contorno del massetto e le
pareti una striscia dello stesso EPS, polistirene o polistirolo espanso
elasticizzato: si realizza in questo modo il così detto “ pavimento
galleggiante “.
L’isolamento del pavimento è necessario anche quando esso incorpora gli
elementi ( serpentine in rame, polipropilene, ecc.) per il
riscaldamento del locale soprastante ( riscaldamento a pavimento ).
In questo caso sono disponibili lastre di EPS, polistirene o
polistirolo espanso stampate, ma che portano sulla faccia superiore
delle impronte che servono di guida e ancoraggio per la posa delle
tubazioni, che vengono poi ricoperte dal massetto.
Un impiego nei solai molto importante e diffuso è costituito dall’ EPS,
polistirene o polistirolo espanso usato con funzione principale di
alleggerimento nelle solette in cemento armato. In Italia si usano di
solito a questo scopo parallelepipedi di EPS, polistirene o polistirolo
espanso da 10 Kg/m³ ricavati da blocco, sia sciolti da posare in opera,
sia già fissati da “predalles”.
Solai di questo tipo, pur contribuendo all’isolamento termico globale,
danno luogo a vistosi ponti termici, particolarmente evidenti con le
caratteristiche rigature scure nei solai fra l’ultimo piano e
sottotetto non riscaldato.
Per evitare ciò sono stati sviluppati speciali manufatti
stampati in EPS, polistirene o polistirolo espanso, che provvedono ad
isolare anche la faccia inferiore dei travetti del solaio.
Per questo motivo viene da più parti auspicato che in Italia venga introdotta una normativa sull’ EPS, polistirene o polistirolo espanso per questa applicazione, presente già in altri paesi.
L’isolamento fra due locali sovrapposti può essere ottenuto, di solito in modo facile, anche applicando l’ EPS, polistirene o polistirolo espanso al soffitto del locale inferiore.
Un caso tipico è quello dell’isolamento del 1° piano abitato degli scantinati e rimesse sottostanti.
L’applicazione dell’ EPS, polistirene o polistirolo espanso si effettua con apposite malte plastiche o con fissaggi meccanici.
Spesso questi soffitti sono occupati da tubazioni varie a vista:
l’ostacolo può essere aggirato formando delle intercapedini con l’aiuto
di strisce verticali di EPS, polistirene o polistirolo espanso.
Il soffitto di un locale può anche essere rivestito con speciali
pannelli stampati in EPS, polistirene o polistirolo espanso (
generalmente di 50×50 cm e spessore 2-4 cm ), con la faccia in vista
fornita di rilievi decorativi.
Il fissaggio è fatto di solito con malte plastiche e l’opera può essere
completata anche con cornici decorative in EPS, polistirene o
polistirolo espanso.
Quando sia necessario ridurre l’altezza del locale, come in edifici
industriali o vecchie abitazioni, o nascondere la struttura della
copertura o reti di servizi disposte sotto il soffitto, è possibile,
con pannelli di EPS, polistirene o polistirolo espanso, creare
controsoffitti sospesi.
Per le applicazioni a soffitto occorre tenere presente che per certi
locali le norme di prevenzione incendi prescrivono la caratteristica di
incombustibilità dei rivestimenti a vista e in questi casi ( peraltro
limitati ) l’applicazione dell’ EPS, polistirene o polistirolo espanso, anche di tipo RF, è esclusa.
Un caso particolare di isolamento a soffitto è quello del soffitto dei portoni aperti( p.es. quelli di costruzioni su pilotis ).
La tecnica di isolamento termico consigliata in questi casi è quella dell’intonaco sottile su isolante (cappotti) già descritto.