L’espanso rigido in Polistirene è ad oggi il materiale leader nel settore dell’isolamento termico, senza il quale non è più possibile costruire in maniera aggiornata ed economica nel pieno rispetto del risparmio energetico.
Il Polistirene o Polistirolo Espanso con sigla EPS si è guadagnato questa posizione in edilizia ed in campo industriale grazie alle molteplici applicazioni che lo hanno visto protagonista nel corso degli ultimi 40 anni.
Cercheremo di illustrare in maniera dettagliata ogni aspetto del prodotto da noi trattato per farti capire i motivi di tanto successo e per arricchire ogni utente che ad oggi non può altro che trovare interesse nell’apprendere di più su ciò che da tempo riesce a migliorare la nostra qualità della vita.
Ogni giorno provvederemo quindi ad implementare il nostro sito con nuovi documenti presenti nei nostri archivi inerenti alla produzione, lavorazione ed impieghi del polistirene espanso sinterizzato.
Frequently Asked Questions
Il polistirene – polistirolo espanso sinterizzato (EPS) è un materiale espanso rigido di peso ridotto, di colore bianco derivato dal petrolio. Esso è quindi composto esclusivamente da atomi di carbonio e di idrogeno.
Mediante un processo industriale dal petrolio si ricavano piccole perle trasparenti di polistirene, a cui viene aggiunto pentano, un idrocarburo presente in natura che funge da gas espandente in quanto, a pressione atmosferica, bolle già a temperatura ambiente.
Mettendo in contatto le perle così ottenute di polistirene espandibile con vapore acqueo a temperatura superiore ai 90°C, il pentano in esse contenuto si espande, facendo rigonfiare le perle fino a 20-50 volte il loro volume iniziale. In questo processo si forma, all’interno delle perle espanse di polistirene, una struttura a celle chiuse.
Queste minuscole celle trattengono al proprio interno l’aria, impedendone i moti convettivi, e conferiscono così al polistirene espanso le sue eccellenti proprietà di isolante termico. La sinterizzazione è il processo di saldatura delle perle di polistirene espanso che, sottoposte nuovamente all’azione del vapore acqueo, si uniscono tra loro fino a formare un blocco omogeneo di materiale espanso.
No, sono termini sinonimi per indicare lo stesso materiale.
No, le materie prime sono molto simili ma differiscono completamente i processi produttivi.
No, i fattori ambientali e le sollecitazioni di lavoro non modificano le caratteristiche dell’EPS; questo materiale può quindi garantire per un periodo di tempo illimitato le prestazioni che gli vengono richieste.
Si. L’EPS è atossico, inerte, non contiene clorofluorocarburi (CFC) né idroclorofluorocarburi (HCFC). Scarti di EPS conferiti in discarica non inquinano né il terreno né l’atmosfera.
L’EPS è interamente riciclabile. Esso può infatti essere macinato e poi mescolato a polistirene espanso vergine per produrre nuovi imballi e componenti di alleggerimento per l’edilizia. Un accordo internazionale garantisce il recupero e il riciclo di imballi e scarti di polistirene espanso qualunque sia il paese di provenienza degli stessi.
L’EPS, quale composto di carbonio e idrogeno, è di sua natura un materiale combustibile. Si infiamma a circa 450°C, e la fiamma si propaga poi spontaneamente se vi è sufficiente apporto di ossigeno. In edilizia si usa l’EPS a ritardata propagazione della fiamma, ottenuto con opportuni additivi. In questo caso la propagazione della fiamma cessa al venir meno della causa di innesco.
No, essendo un derivato da idrocarburi naturali non costituisce nutrimento per alcun essere vivente, compresi i microrganismi. In qualche caso può capitare che piccoli roditori o uccelli cerchino di ricavarsi il proprio nido. E’ quindi importante posare correttamente scossaline laterali e accessori per la ventilazione in modo da impedirne l’accesso.
L’EPS è permeabile al vapore acqueo, quindi è traspirante, ma è impermeabile all’acqua. La permeabilità al vapore acqueo fa si che all’interno di edifici e ambienti isolati con EPS non si formino muffe.
L’EPS ha una conducibilità termica ridotta grazie alla sua struttura cellulare chiusa, formata per il 98% di aria.
Il polistirene è sensibile verso le seguenti sostanze: esteri, eteri, chetoni, ammine, ammidi, nitrili, composti alogenati organici, idrocarburi alifatici, benzina, gasolio, olio combustibile, olio di paraffina, vaselina, ragia minerale, trementina, bitumi e masse bituminose contenenti prodotti solventi, derivati del catrame.
Non ci sono controindicazioni in merito. Chiaramente i prodotti in polistirene, essendo manufatti leggeri, richiedono un po’ di riguardo. La patina giallastra che si può creare sulle superfici esposte al sole è una reazione del polistirene all’ultravioletto che influisce per alcuni decimi di millimetro; non comporta danni ai prodotti.
Con normali segacci per il legno, con cutter, per tagli più accurati occorrono attrezzi dotati di un filo incandescente.
Il polistirene non è un materiale che ha caratteristiche proprie di isolamento acustico, fornisce un notevole contributo come componente in una struttura massa-molla, soprattutto nella versione elasticizzato, tipica soluzione costruttiva che consente di non propagare le vibrazioni.
Ne sono un esempio i pavimenti galleggianti che vedono una stratigrafia del tipo: soletta-lastre in polistirene-massetto con piastrelle.
Il Polistirene Espanso
Il Polistirene Espanso ( EPS ) è una delle forme più importanti in cui viene impiegato il Polistirene.
Per ottenere l’EPS si seguono attualmente 2 vie: una prima fase di polimerizzazione in cui si glioglie nel polistirene un agente espandente ( comunemente pentano ); altri additivi, in particolare per conferire migliori caratteristiche di resistenza al fuoco, possono essere aggiunti in questa fase.
Il prodotto, quale l’industria chimica lo fornisce ai produttori di EPS, si presenta in varia granulometria secondo gli impieghi cui destinato.
La massa volumica delle perle è di 1030 kg/ mc, ma quella apparente delle perle in mucchio è di circa 650 kg/mc. E’ questo il materiale da cui si parte per produrre il polistirene o polistirolo espanso con il processo più avanti descritto.
Successivamente alla polimerizzazione, il polistirene o polistirolo espanso viene unito all’ agente espandente ed agli altri eventuali additivi in una trafila, che mescola allo stato fuso gli ingredienti ed estrude la miscela da una filiera, di solito in forma di lastra piana o di tubo, che immediatamente si espande e, raffreddandosi, si irrigidisce nella forma espansa.
Abbiamo quindi assistito alla formazione ( in breve ) del processo di produzione del granulo di polistirene o polistirolo espandibile che nelle seguenti fasi diventerà a tutti gli effetti un espanso.
Il Processo di Produzione del Polistirene Espanso Sinterizzato
La produzione dei semilavorati e manufatti in polistirene – polistirolo espanso avviene in tre stadi principali che si espongono qui nei tratti essenziali per la caratterizzazione merceologica; l’ottenimento di un prodotto di qualità presuppone peraltro un know – how non semplice, ma che non interessa per la documentazione applicativa.
Pre Espansione: le perle di polistirene espandibile vengono pre-espanse, generalmente per mezzo di vapore a temperatura superiore a 90 gradi c., nel cosiddetto pre-espansore.
In questo, le perle, a seguito della vaporizzazione dell’agente espandente, si amplificano fino a 2050 volte il loro volume iniziale.
In questo processo si forma, all’interno delle perle di polistirene espanso una struttura a celle chiuse, fondamentale per il successivo impiego come isolante termico.
Il grado di espansione, che depende essenzialmente dalla durata del trattamento termico nel pre-espansore, determina la massa volumetrica apparente dei manufatti in polistirene o polistirolo espanso e quindi di tutte le loro caratteristiche fisiche.
Stagionatura del Polistirene Espanso: le perle di polistirene o più comunemente denominate polistirolo, vengono in questa fase stazionate per un certo tempo in sili arieggiati. Con il raffreddamento i residui di espandente e di vapore acqueo condensano nelle singole celle. La depressione che così si forma viene annullata dall’aria che si diffonde all’interno delle celle; in questo modo le perle di polistirene o polistirolo espanso pre – espanse raggiungono la stabilità necessaria per le fasi successive.
Stampaggio: le perle di polistirene – polisitrolo pre-espanse e stabilizzate possonoora essere trasformate in manufatti o semilavorati in vari modi.
– Stampaggio di blocchi e taglio di lastre di polistirene o polistirolo espanso sinterizzato: è il sistema più utilizzato; la blocchiera, costituita da forma parallelepipeda provvista di micro fori di entrata per il vapore su tutti i lati, viene riempita di perle di polistirene o polistirolo espanso e sottoposte di nuovo all’iniezione del vapore saturo; si raggiungono ora temperature di 110 – 120 gradi c.; le perle si rigonfiano ulteriormente e si saldano tra di loro per effetto della loro pressione interna, fino a formare un blocco omogeneo di polistirene espanso.
Dopo un breve periodo di raffreddamento, i blocchi vengono sformati e messi in deposito per un periodo variabile da alcuni giorni fino a due mesi, periodo durante il quale raggiungono la stabilità necessaria per le diverse applicazioni.
Da qui, i blocchi di polistirene espanso vengono prelevati per il taglio in lastre che avviene con linee di taglio a filo caldo e per eventuali altre operazioni meccaniche, come sagomatura con pantografi a controllo numerico o per fresatura.
– Stampaggio di lastre oaltri manufatti in polistirene espanso: il processo produttivo è lo stesso descritto per la produzione dei blocchi, ma le lastre in EPS vengono stampate singolarmente in apposite macchine automatiche a controllo numerico.
Si ha il vantaggio di ottenere direttamente la forma desiderata, senza ulteriori lavorazioni meccaniche e talvolta artigianali; il nostro staff ed ufficio tecnico è in grado di stabilire di volta in volta la produttività di un determinato articolo in base a diversi parametri di studio che daranno la risposta finale in base alla strada più idonea da seguire per la realizzazione di un manufatto in polistirene espanso.
Produttività di carattere industriale e sicuramente più raffinata rispetto alla sopra descritta richiede quindi un investimento iniziale da parte del committente per la realizzazione dello stampo in alluminio che andrà ad accogliere le perle vergini in polistirene espanso da stampare; tale investimento ed altre valutazioni verranno da noi seguite e ponderate di volta in volta suggerendo al nostro cliente la strada più idonea da intraprendere.